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Benefici fiscali acquisto carrelli elevatori

Industria 4.0: tutti i benefici fiscali per chi acquista un nuovo carrello elevatore Toyota o trasforma quello già acquistato

Con Vilogic fai crescere la tua attività e approfitta dei contributi alle imprese per l’acquisto di carrelli elevatori 4.0 e altre macchine per il sollevamento e il trasporto delle merci che rispondano ai requisiti di interconnessione e integrazione logistica previsti dal Piano nazionale. Potrai contare su una vasta gamma di nuovi carrelli elevatori e macchine da magazzino 4.0, ma non solo. Se hai già acquistato un carrello elevatore Toyota, possiamo trasformarlo in un carrello 4.0 grazie all’installazione di alcune componenti tecnologiche atte ad automatizzare tutte o una parte delle funzioni del veicolo in tuo possesso. L’installazione di particolari sistemi che soddisfino i requisiti previsti nell’allegato A del Piano di Transizione 4.0, permette infatti di usufruire dei benefici dell’iperammortamento anche per i carrelli già acquistati a partire dal 2017 (al 250% per i carrelli acquistati dal 2017 al 2018, mentre al 270% per i carrelli acquistati nel corso del 2019). Per i carrelli acquistati nell’anno in corso, sarà possibile invece beneficiare del credito d’imposta al 40%.    
In questo modo, con l’aiuto di Vilogic, potrai non solo aumentare la sicurezza e l’efficienza della logistica all’interno della tua azienda, ma anche individuare la soluzione più adatta e conveniente per trasformare il tuo carrello elevatore Toyota in un carrello 4.0.

Carrelli elevatori 4.0 e benefici fiscali

La circolare 4/E del 30/03/2017, con la quale l’Agenzia delle Entrate fornisce i chiarimenti sui requisiti e sui beni agevolabili per chi investe in Industria 4.0, fa rientrare il carrello elevatore nel gruppo delle “macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi (ad esempio RFID, visori e sistemi di visione e meccatronici)”.
Per potere accedere all’iperammortamento è necessario però che il carrello elevatore soddisfi determinati requisiti:

  • deve essere controllato per mezzo di un sistema CNC e/o PLC,
  • deve essere interconnesso con i sistemi informatici di fabbrica (affinché il requisito sia soddisfatto, le informazioni che il carrello riceve devono essere indirizzate alla logica PLC e devono influenzarne il funzionamento, non basta quindi che vengano inviate all’operatore dal sistema gestionale o dal WMS dell’azienda),
  • deve essere integrato, in maniera automatizzata, con uno dei seguenti sistemi: con il sistema logistico della fabbrica (il carrello deve quindi prevedere la tracciabilità dei beni movimentati con appositi sistemi automatizzati, come codici a barre e tag RFID), con la rete di fornitura (il carrello deve essere capace di scambiare dati relativi ai beni movimentati con altre macchine o sistemi informativi della rete di fornitura nella quale è inserito) o con altre macchine del ciclo produttivo. In quest’ultimo caso il carrello dev’essere integrato in una logistica di integrazione e comunicazione M2M con altro mezzo o impianto a monte o a valle ed essere capace quindi di scambiare dati o segnali funzionali alla produzione.

Godono dell’iperammortamento anche tutti i sistemi che possono essere inseriti o montati su carrelli nuovi o già esistenti, appartenenti alla categoria interfacce uomo-macchina (HMI) intelligenti che supportano l’operatore in termini di sicurezza ed efficienza delle operazioni di lavorazione, manutenzione, logistica.    
Non solo, per renderli assimilabili o integrabili a sistemi cyberfisici i carrelli elevatori devono inoltre essere dotati di almeno due tra le seguenti caratteristiche:

  • sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto,
  • monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo,
  • caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).

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